Il gelato artigianale Somma, dalla tradizione di nonno Pasquale alla ricerca di Piercarlo
Dire “gelato” è un po’ come dire “pizza” o “spaghetti”: ti capiscono in tutto il mondo! Il gelato, infatti, è una delle più golose invenzioni made in Italy. Nel XVI secolo sorbetti di frutta e cremolati erano tra le meraviglie dei banchetti alla corte fiorentina di Caterina de’ Medici, mentre fu il cuoco siciliano Francesco Procopio dei Coltelli a inventare la prima macchina del gelato, che portò a Parigi, dove servì granite e gelati Voltaire, Balzac, Hugo, Diderot e persino Napoleone…
Il gelato fu il primo amore di nonno Pasquale e ancora oggi è tra le specialità della Pasticceria Somma: con l’arrivo della stagione calda è servito in coni, coppe e brioche ai clienti che siedono in giardino.
Ai tempi di nonno Pasquale nei cestelli non c’erano che i gusti classici, poi l’industria ha arricchito enormemente la gamma dei sapori, aggiungendo però anche molti grassi, aromi artificiali, coloranti e conservanti. La sfida, raccolta e già vinta dal gelato artigianale, è inseguire le fantasie di palati sempre più curiosi, nel rispetto della salubrità e della leggerezza. Sono nati così tanti gusti speciali, come pera e noci, creme brulée, cassata siciliana, zuppa inglese e amarena, marron glacé e le novità che di volta in volta arricchiscono l’offerta. Accanto alle creme, in cui il latte e la panna si uniscono a cioccolato d’alta qualità, nocciola piemontese D.O.P e pistacchio di Bronte – tanto per citarne alcuni – e ai sorbetti, in cui domina la frutta fresca, come la fragola Favetta, i frutti di bosco locali o il vero succo di limone.