I dolci di Carnevale

Per la festa più allegra dell’anno, una sola è la parola d’ordine: fritto!

Sfilate di carri, piogge di coriandoli e stelle filanti, balli in maschera, giochi, burla e straordinarie abbuffate: è il Carnevale, che quest’anno -come per tutte le altre occasioni di festa- vivremo in maniera diversa, ma non per questo meno golosa.

Un po’ di storia…

Nei paesi di cultura cristiana, sono i giorni che precedono il tempo della “rinuncia”, in preparazione alla Santa Pasqua. Ma non c’è solo l’addio alla carne (è questa infatti la traduzione letterale dal latino “carnem levare”) in questo rito che affonda le sue radici nelle più sfrenate feste dell’antichità pagana: dai culti dionisiaci ai saturnali romani, c’è un filo diretto che lega la celebrazione della fertilità e della prosperità alla moderna tradizione carnevalesca.

Accadeva così, in un lontano passato, che gli schiavi si comportassero come uomini liberi e venissero serviti a tavola dai loro padroni, mentre il princeps” era eletto a sorte e investito d’ogni potere, solo per quel giorno d’eccezionale abbondanza e licenziosità per tutti.

Il nostro Carnevale

Mascheramenti, finzioni e trasgressione nutrono ancora oggi il divertimento del Carnevale. Per sociologi e antropologi si tratta di un meccanismo geniale, perché violare le regole in un’unica occasione equivale a riconoscerne la piena autorità in tutto il resto dell’anno.
Per qualcuno il Carnevale è piuttosto un gioco collettivo, che dà sfogo alle frustrazioni imposte dalla morale e alle delusioni collezionate nel corso della vita.
Per i romantici e quelli che preferiscono il bicchiere mezzo pieno a quello mezzo vuoto, la maschera non è altro che il sogno di viver per un po’ nei panni altrui: dame e cavalieri, eroi, vip e chi più bonariamente invidiamo…

Per noi golosi è il regno dei dolci fritti e zuccherini che ogni regione d’Italia è orgogliosa di presentare con nomi e ricette tradizionali: dalle fritole veneziane alle bugie liguri, dai cenci toscani alle castagnole laziali, i friciò piemontesi, i bocconotti pugliesi e tanto altro ancora.

La tradizione napoletana

Nella Pasticceria Somma, i dolci di Carnevale rendono omaggio alla tradizione napoletana: frappe croccanti e coperte di zucchero a velo, cecamarini travolti da una dolcissima cascata di miele, castagnole bagnate nel rum, nell’alchermes, all’uvetta e al pistacchio, panzerotti ripieni di morbida ricotta al caffè, zeppole gonfie di crema pasticcera e ricotta lavorata con lo zucchero.